IT/EN/
Introduzione

Introduzione

Introduzione

La proclamazione del Porto Franco di Trieste Cesare Dell’Acqua 1855, pittura, olio su tela
La proclamazione del Porto Franco di Trieste
Cesare Dell’Acqua
1855, pittura, olio su tela

Il 18 marzo 1719 l’imperatore Carlo VI ha istituito il Porto Franco di Trieste. Una “patente” che ha mutato il corso della storia della città e, in effetti, anche dell’impero d’Asburgo prima e dei mercati europei poi. In questi tre secoli, infatti, lo scalo giuliano ha avuto un ruolo fondamentale nelle relazioni commerciali tra Vecchio Continente e Oriente. Basti pensare allo sviluppo dei traffici intervenuto con l’apertura del canale di Suez.
Un tratto di storia così lungo e denso merita di esser indagato e raccontato.
L’occasione può e deve costituire l’opportunità di riflettere sulle peculiarità e sull’identità del porto e della città stessa in cui è inserito e di cui è motore economico da sempre.

La stessa fondazione di Trieste, a partire appunto dal XVIII secolo, dipende dalla scelta di Carlo VI e di Maria Teresa di eleggervi “il” porto dell’Impero. Un porto che ha suscitato l’impianto a Trieste delle più varie e qualificate imprese economiche. Tra di esse, possiamo ricordare alcune delle maggiori compagnie assicurative della storia italiana e europea, nonché la cantieristica oggi leader mondiale nel settore crocieristico.
Non di meno dovremo ricordare che la presenza dello scalo ha determinato l’avvio di attività specifiche come l’import-export di caffè e delle lavorazioni industriali a esso collegate.
Tutto parla del porto e del mare a Trieste.

Rileggendo la storia e a partire dal patrimonio anche materiale di cui siamo eredi, il porto di Trieste sta vivendo una fase di straordinario rilancio, assumendo un ruolo primario a livello nazionale (primo scalo italiano per traffico e movimentazione ferroviaria) e internazionale (snodo di riferimento in Europa per la Nuova Via della Seta). In questo senso va l’attualizzazione dello status giuridico di Porto Franco. In questo senso va il potenziamento della rete infrastrutturale in larga parte concepita e realizzata già in età imperiale: un punto di forza assolutamente unico di Trieste consiste nei fasci di binari capillarmente presenti in ogni banchina e nella parte retroportuale. Infrastrutture ferroviarie che grazie a collegamenti giornalieri diretti raggiungono le principali destinazioni europee.
Uno scalo internazionale dunque, porta da e verso l’Europa e il Far East.
La modernità del disegno economico-politico immaginato tre secoli fa non è dunque un astratto omaggio al porto di ieri e al passato, ma una riflessione che vale anche per il porto di oggi e di domani e per le ulteriori strategie di sviluppo in via di attuazione.

Zeno D’Agostino
Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale